Mare: via sversamenti di petrolio, con grafene bianco

Condividi questo articolo:

Per ripulire il mare dal petrolio, alcuni scienziati australiani avrebbero individuato nel grafene bianco, l’elemento chimico perfetto per risolvere i problemi di inquinamento

Ripulire il mare dagli sversamenti di petrolio grazie al grafene bianco. E’ questo, in sintesi, il risultato più interessante raggiunto da uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Institute for Frontier Materials della Deakin University, in Australia. Il grafene bianco, in realtà, ha delle caratteristiche molto simili al grafene classico: si tratta infatti di nitruro di boro (h-BN), un materiale chimico costituito da nano-strutture di forma esagonale costituite da boro e da azoto. Nonostante abbia molte somiglianze con il suo parente più famoso, il grafene bianco si distingue per le sue ottime caratteristiche ‘isolanti’, che lo rendono perfetto per essere usato come lubrificante a basse o alte temperature e, secondo le ultime ricerche, anche per risolvere i problemi di inquinamento del mare.

Per ripulire il mare, gli scienziati hanno infatti capito che il grafene bianco, lavorato sottoforma di ‘fogli’ sottili e porosi, potrebbe essere in grado di assorbire il petrolio sversato in acqua dalle navi cisterne. Di più: i fogli di grafene bianco ‘manipolato’ in laboratorio, avrebbero inoltre la caratteristica di essere completamente riciclabili, ossia ripulibili e riutilizzabili più volte anche dopo una loro prima immersione in mare per assorbire il petrolio sversato.

Ripulire il mare con il grafene bianco, avrebbe prodotto, tra l’altro, dei risultati straordinari secondo i primi test di laboratorio: una volta immersi in acqua, i fogli nano-strutturati di ‘nitruro di boro’, sarebbero stati in grado di assorbire, in pochi minuti, sostanze come solventi chimici ed oli di  motore.

Ripulire il mare con il grafene bianco, potrebbe quindi rivelarsi un sistema ideale per risolvere uno dei problemi principali di inquinamento delle acque. Basti pensare che la nuova nano-struttura, consente ad un singolo foglio di ‘nitruro di boro’, di assorbire una quantità di idrocarburi fino a 33 volte il suo peso. Una soluzione, questa, che semplificherebbe ulteriormente il recupero del petrolio sversato in mare, visto che il grafene bianco è anche in grado di galleggiare in acqua dopo aver assorbito le sostanze inquinanti disperse dalle navi cisterna (caratteristica fondamentale per facilitare il suo recupero in vista dei riutilizzi successivi).

(Matteo Ludovisi) 

Questo articolo è stato letto 41 volte.

acqua, grafene, inquinamento, mare, petrolio

Comments (7)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net