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I «plantcrapers» contro la crisi alimentare

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Queste serre verticali urbane mirano ad arrivare a produrre 500 tonnellate di cibo l’anno

La società svedese Plantagon ritiene che i «plantcrapers» siano il futuro per la soluzione della crisi alimentare globale. Si tratta di serre verticali che sono in parte strutture per l’agricoltura urbana, in parte grattacieli, e che potrebbero fornire una produzione di cibo biologico su larga scala nelle città, con un’impronta di energia e di carbonio molto più piccola rispetto all’agricoltura industriale. 

Dopo anni di ricerca e sviluppo, Plantagon è ora pronta ad imbarcarsi nel primo grande progetto di plantcrapers, chiamato World Food Building – per cui sta facendo anche un crowdfunding.

Pioniere nei settori dell’agricoltura urbana e della tecnologia alimentare, Plantagon è dell’idea che una fattoria verticale come il World Food Building potrebbe essere la giusta risposta all’urbanizzazione e alla sempre maggiore riduzione degli spazi di coltivazione. Sessanta metri di altezza per le piante e un edificio per uffici di 16 piani: è questa la proposta che è stata fatta a Linköping, in Svezia. Un edificio che, se costruito, servirebbe come modello internazionale per l’agricoltura urbana industriale verticale.

L’innovativo «plantcraper» utilizzerebbe la tecnologia brevettata da Plantagon per produrre annualmente 500 tonnellate di cibo biologico in un ambiente chiuso, pulito e controllato climaticamente. Almeno la metà dell’energia utilizzata nella produzione alimentare sarebbe ricatturata e riusata come calore dal pavimento per gli uffici del grattacielo.
Plantagon, inoltre, stima che il World Food Building potrebbe salvarci da 1.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica e farci risparmiare 50 milioni di litri di acqua rispetto ai tradizionali sistemi di agricoltura industriale.

 

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