Future Living, la casa del futuro e’ amica dell’ambiente

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Una base quadrata, per gli agglomerati urbani del futuro. Si chiama Future Linving, il progetto di ultima generazione made in USA: un mix di iper tecnologia e ultra sostenibilità, per un comfort a prova d’ambiente

Fuori, piccola, squadrata e trasparente. Dentro, spaziosa, personalizzabile e iper tecnologica. È la casa del futuro secondo i designer dell’Illinois Institute of Technology che hanno pensato ad un concept avveniristico nel quale sono state applicate le più avanzate scoperte fatte in ambito di bioedilizia e domotica.

Si chiama “Future Living” ed è un sistema domestico modulare, autosufficiente e totalmente sostenibile, in cui ogni dettaglio è concepito per garantire il massimo del comfort: un’innovazione che, secondo i costruttori, già nel 2050 potrebbe ridisegnare in modo ecologico le città odierne come agglomerati di elementi modulari a base quadrata, sovrapposti ed affiancati gli uni agli altri a seconda degli spazi e delle esigenze.

Nonostante la superficie di ogni singola unità abitativa non superi i 90 metri quadri, gli interni di questa casa del futuro si rivelano comunque spaziosi e flessibili, con ampie pareti vetrate che permettono di sfruttare al massimo la luce solare, alternate a pareti “camaleontiche”, in grado di cambiare colore o di proiettare immagini catturate dall’esterno, regalando così, oltre ad una più ampia prospettiva, l’illusione di godere di un panorama esotico pur abitando in città. Con il solo uso di un telecomando si potrà programmare l’antifurto, impartire comandi alla finestre, accendere il forno e impostare lavatrice e lavastoviglie.

La produzione di energia elettrica sarà garantita da pannelli fotovoltaici e turbine eoliche installate sui tetti, mentre serbatoi interrati provvederanno alla raccolta dell’acqua piovana, poi riutilizzata per annaffiare i giardini e per irrigare gli orti verticali, che si arrampicano sulle pareti esterne agli edifici. Si potranno così consumare alimenti a km zero coltivandoli e raccogliendoli direttamente a casa propria, abbattendo così i costi di trasporto e di distribuzione per contribuire alla riduzione di emissioni di Co2.

(Flavia Dondolini)

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