Un nuovo sistema per (non) entrarci nella testa

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I ricercatori inventano un metodo di indagine del cervello con un idrogel che, in molti casi, eviterà di doverlo trapanare

Nonostante il fatto che le tecnologie di analisi del cervello come le risonanze magnetiche non fanno altro che migliorare, rimangono molti casi in cui i ricercatori sono costretti ad entrare nella testa del paziente per indagare il cervello: per avere alcune letture di specifiche cellule e regioni cerebrali, così come per inserire alcune protesi o dispositivi medici, non si può fare altro che introdurre fisicamente un elettrodo nel cervello.

Ovviamente, per quanto siano operazioni di routine, sono sempre pericolose e preoccupanti come tutte le azioni invasive del nostro corpo. Proprio per questo, i ricercatori della Carnegie Mellon University, finanziati dall’ala di ricerca del Dipartimento della Difesa, DARPA, si sono messi alla ricerca di una soluzione alternativa – e potrebbero averla trovata.

Gli scienziati, infatti, hanno sviluppato un idrogel flessibile e siliconico a base di silicio che si attacca al tessuto neurale, portando elettrodi non invasivi sulla superficie del cervello.

L’idrogel, che è stato testato sul ganglio della radice dorsale di un gatto – ovvero su un gruppo di cellule nervose spinali – ha dimostrato di potersi conformare e poter aderire alle cellule in modo da consentire agli elettrodi inclusi di registrare l’attività cerebrale senza esporre effettivamente il cervello agli elettrodi e viceversa.

La speranza è che questo lavoro porti a una nuova era di impianti neurali più sicuri e dia luogo a letture neurali migliori e più accurate che potrebbero aiutarci a capire le malattie e altre condizioni del cervello. A differenza degli elettrodi, che il cervello percepisce come elementi estranei e invoca subito il sistema immunitario per combatterli, l’idrogel viene registrato come passabilmente simile al cervello, quindi il corpo è meno propenso a combatterlo.

È troppo presto per dire altro, ma se funzionasse potrebbe essere davvero una svolta per le neuroscienze mediche.

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Analisi, cervello, idrogel

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