ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Scontro sfiorato nei cieli della Siberia, Air China per Malpensa a 90 metri da un aereo cargo-Giulia De Lellis e Tony Effe, la vacanza d'amore in Sicilia prima del parto-Dazi, Giorgetti: "Oltre 10% non sopportabile, Ue non molli un centimetro"-Caregiver SumMeet, in Carta diritti nuove priorità normative e formative-Quindicenne muore schiacciata da un masso sul Piave, si era arrampicata per una foto-Emmy 2025, 'Scissione' in testa con 27 nomination. Prima candidatura per Harrison Ford-Milano Cortina 2026, svelate a Venezia le medaglie delle Olimpiadi Invernali-Addio a Luciana Modonesi, madre del direttore dell'Adnkronos Davide Desario-Sclerodermia, ad Ancona trattato con Car-T uno dei primi pazienti al mondo-Il superpotere di Sinner: "Trae forza dalle sconfitte"-Ultimo con 250mila biglietti venduti supera il recordman Vasco-Malattie rare, Tassi (Lice): "Diagnosi aspetto più importante"-Malattie rare, Zaffini: "Deestrategy modello virtuoso da consegnare alle Regioni"-Renato Pozzetto compie 85 anni, il video della festa in famiglia con Massimo Boldi-Malattie rare, Santoro (Lgs Italia): ""Encefalopatia epilettica complessa e inesplorata"-Malattie rare, Gemmato: "Si condividano dati a livello europeo per riscontri superiori"-Malattie rare, Chinni (Ucb): "In Dees multidisciplinarietà ed equità territoriale"-Caso Resinovich, nuova perquisizione in casa Visintin-Striscione 'per Claris Riccardo' davanti ministero Giustizia, notata donna fuggire-Patronato Inca Cgil a Bruxelles per parlare di mobilità internazionale e diritti sociali

Un nuovo sistema per (non) entrarci nella testa

Condividi questo articolo:

I ricercatori inventano un metodo di indagine del cervello con un idrogel che, in molti casi, eviterà di doverlo trapanare

Nonostante il fatto che le tecnologie di analisi del cervello come le risonanze magnetiche non fanno altro che migliorare, rimangono molti casi in cui i ricercatori sono costretti ad entrare nella testa del paziente per indagare il cervello: per avere alcune letture di specifiche cellule e regioni cerebrali, così come per inserire alcune protesi o dispositivi medici, non si può fare altro che introdurre fisicamente un elettrodo nel cervello.

Ovviamente, per quanto siano operazioni di routine, sono sempre pericolose e preoccupanti come tutte le azioni invasive del nostro corpo. Proprio per questo, i ricercatori della Carnegie Mellon University, finanziati dall’ala di ricerca del Dipartimento della Difesa, DARPA, si sono messi alla ricerca di una soluzione alternativa – e potrebbero averla trovata.

Gli scienziati, infatti, hanno sviluppato un idrogel flessibile e siliconico a base di silicio che si attacca al tessuto neurale, portando elettrodi non invasivi sulla superficie del cervello.

L’idrogel, che è stato testato sul ganglio della radice dorsale di un gatto – ovvero su un gruppo di cellule nervose spinali – ha dimostrato di potersi conformare e poter aderire alle cellule in modo da consentire agli elettrodi inclusi di registrare l’attività cerebrale senza esporre effettivamente il cervello agli elettrodi e viceversa.

La speranza è che questo lavoro porti a una nuova era di impianti neurali più sicuri e dia luogo a letture neurali migliori e più accurate che potrebbero aiutarci a capire le malattie e altre condizioni del cervello. A differenza degli elettrodi, che il cervello percepisce come elementi estranei e invoca subito il sistema immunitario per combatterli, l’idrogel viene registrato come passabilmente simile al cervello, quindi il corpo è meno propenso a combatterlo.

È troppo presto per dire altro, ma se funzionasse potrebbe essere davvero una svolta per le neuroscienze mediche.

Questo articolo è stato letto 21 volte.

Analisi, cervello, idrogel

Comments (3)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net