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Le proprietà impensabili dei batteri

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Gli astronomi vogliono usare i batteri per estrarre minerali dalle rocce spaziali durante le missioni

Gli astronomi hanno appena inviato 18 diversi ceppi di batteri alla Stazione Spaziale Internazionale, con l’obiettivo di riuscire a determinare se alcuni specifici microbi potrebbero aiutare gli astronauti a scavare le rocce spaziali durante le future missioni.

Si tratta del cosiddetto esperimento BioRock che, se riesce a centrare l’obiettivo, potrebbe portare alla possibilità di trasformare le rocce spaziali presenti sulla Luna o su Marte in terreno coltivabile per futuri insediamenti umani.
Gli scienziati non sanno con certezza quanto sia importante la gravità per i batteri che interagiscono con le rocce, riuscendo a tirarne fuori minerali e l’esperimento BioRock servirà proprio a questo.

Come ha spiegato, nel comunicato stampa, Charles Cockell, l’astrobiologo della University of Edinburgh, a capo del progetto: «Comprendere come i microbi interagiscono, crescono ed estraggono elementi da una superficie rocciosa nella microgravità e nella gravità simulata di Marte ci dirà, per la prima volta, se la bassa gravità influisce sulla capacità dei microrganismi di attaccarsi alle superfici rocciose ed eseguire il biomining. In altre parole, se è possibile l’estrazione extraterrestre».

L’importanza dei batteri e delle loro caratteristiche era stata già oggetto di studio di un gruppo di ricercatori britannici, riguardo alla produzione di energia elettrica attraverso speciali batterie a bio-ossidazione catalitica. 

È strano prendere in considerazione l’idea di inviare dei microbi nello spazio, visto che le attuali missioni spaziali fanno di tutto per evitare di contaminare gli ambienti extraterrestri, ma l’obiettivo finale è troppo allettante per non correre questo rischio: speriamo che funzioni.

 

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