ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Troppo caldo in Lombardia, stop al lavoro esterno dalle 12.30 alle 16: chi si ferma-Sondaggi politici, Fratelli d'Italia cala e Pd stabile-Roma, minorenne accoltellato all'addome: è in codice rosso, fermato un coetaneo-Roma, a Tor Bella Monaca musica per la legalità e la speranza-Decreto flussi, ok del Cdm: in Italia potranno entrare 500 mila immigrati regolari in 3 anni-Wimbledon, Fognini stellare lotta con Alcaraz: azzurro battuto al quinto set-Fognini incanta Wimbledon, Alcaraz: "Può giocare fino a 50 anni"-Donna travolta da ruspa in spiaggia a Cervia, arrestato l'investitore-Biofisica, al via XV Congresso Europeo organizzato da Sibpa ed Ebsa-Roma, vasto incendio a Piana del Sole: fiamme verso l'aeroporto di Fiumicino-A Carugate presentata la prima stazione di rifornimento a idrogeno, entro l’anno saranno 5-Neonati sepolti, Corte d’assise di Parma dispone perizia psichiatrica per Chiara Petrolini-Energia, Morelli: "Puntare su idrogeno, ma necessario allargare mercato offerta"-Energia, A.Fontana: "Stazione a idrogeno passo fondamentale verso prima rete nazionale"-Assobalneari Italia-Base Balneare, incontro con commissario Tsitsikostas per discutere su direttiva Bolkestein-Cosenza, tragedia in piscina: morta bimba di 8 anni-Maltempo, esondazione a Bardonecchia: torna incubo a due anni dall'alluvione. Sindaca: "Restate in casa"-Trasporti, Morelli: "Con stazioni rifornimento idrogeno passo verso neutralità tecnologica"-Siglata da Sapio acquisizione Baywater, leader assistenza respiratoria a domicilio in Uk-Europa nella morsa del caldo infernale: oltre 40 gradi, le temperature non danno tregua

Salvare le barriere coralline grazie ai coralli morti

Condividi questo articolo:

Un nuovo metodo per difendere il patrimonio dei nostri oceani è quello di creare strutture di protezione grazie alle risorse naturali che sembrano perse

I ricercatori della University of Queensland stanno sperimentando una nuova maniera di salvare la Grande Barriera Corallina dell’Australia. Quello che hanno deciso di fare è di recuperare parti dei coralli morti, creando delle nuove strutture di protezione che li contengano. La speranza è questo progetto non serva solo a preservare le parti ancora attive della barriera, ma riesca anche a ripristinare la vita nell’oceano.

Grazie alla collaborazione con la BMT WBM, una società di consulenza ingegneristica, scientifica e tecnologica, si stanno creando strutture reticolate che sono in grado di contenere il materiale instabile costituito dai coralli morti, con l’obiettivo di trasformare queste strutture in «bombora» o «bommies» – come le hanno soprannominate gli australiani – ovvero: grandi pilastri di corallo che servono come habitat per una miriade di specie di pesci e che, se strategicamente posizionati, aiutano la scogliera ad essere al riparo dai pericoli, in modo naturale e non invasivo.

Il team ha ricevuto finanziamenti dal governo per iniziare i test pilota.
La posta in gioco è alta, visto che se non si trova un modo per aiutare la barriera corallina potrebbe non essere in grado di sopravvivere allo sbiancamento. Rispetto agli altri metodi di salvataggio che sono stati proposti, questo dei «bommies» è quello più sostenibile e naturale: in pratica, si tratta di una specie di riciclaggio che cerca di «ridare vita» a quello che era ormai perso.

I ricercatori sono costretti a una vera corsa contro il tempo per creare la base organica per queste strutture, ma il fine è troppo importante: proteggere uno dei più belli habitat della Terra – che, purtroppo, è in via di estinzione.

Questo articolo è stato letto 37 volte.

australia, barriera Corallina

Comments (5)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net