Il diabete costa 12 miliardi. Ma pochi fondi per la ricerca

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Le ricadute gravi del diabete anche in chiave economica calcolate dalla London School of Economics

Secondo i dati della London School of Economics, ci sono 415 milioni di malati di diabete nel mondo e i costi indiretti della malattia ammontano, solo nel nostro paese a 12 miliardi di euro. Per costi indiretti si intendono prepensionamenti e assenze dal lavoro.

L’allarme arriva dalla Società italiana di diabetologia (Sid) che, in occasione del convegno al Senato ‘Il diabete in Italia fra ricerca e assistenza’ per la Giornata mondiale del diabete che si è celebrata il 14 novembre, lancia una roadmap in 8 punti.

Secondo la Sid, bisogna avviare azioni concrete per ridurre l’altissimo numero di morti e le complicanze del diabete: infarti, ictus, amputazioni, insufficienza renale fino alla dialisi, perdita della vista.

E’ ora di “risvegliarsi da un sonno che è durato troppo a lungo e che non solo ha ridotto la potenzialità dei ricercatori che operano in Italia ma ha contribuito a declassare la malattia ad una sorta di fastidio molto diffuso ma senza particolari conseguenze per la salute. Purtroppo – afferma Giorgio Sesti, presidente Sid – non è così e nasconderlo impedisce il sostegno alla ricerca e l’accesso alle cure migliori, le uniche che possono garantire una riduzione di morti, infarti, ictus, amputazioni”.

Eppure, ricorda l’Ansa, la Ricerca italiana sul diabete è di qualità elevata e riconosciuta internazionalmente, collocandosi al terzo posto nella graduatoria mondiale quando agenzie specializzate la valutano dai suoi prodotti scientifici (i lavori pubblicati sulle riviste internazionali) e diventa prima se il risultato è aggiustato per gli scarsi finanziamenti ricevuti.
I fondi per la ricerca sono, infatti, troppo pochi: le istituzioni, rileva la Sid, “destinano alla ricerca sul diabete circa 2,5 mln di euro l’anno, pari a circa 5 mila euro per ognuno dei circa 500 ricercatori attivi in Italia.

Servirebbe anche un maggiore impegno da parte dei cittadini: le donazioni liberali e quanto destinato con il 5xmille ammontano a poco più di 100 mila euro l’anno”. E’ arrivato il tempo, conclude Enzo Bonora, presidente della Fondazione Diabete Ricerca, “che i cittadini e i decisori politici considerino il diabete una priorità socio-sanitaria, e che si attraggano investimenti pubblici e privati seguendo modelli di successo applicati in altre patologie come i tumori”.

Le dieci regole per tenere sotto controllo il diabete.

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diabete, salute

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