ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Dazi, Trump e il conto alla rovescia: "Niente proroga dopo 9 luglio"-Gaza, Trump: "Israele ha detto sì a tregua di 2 mesi, Hamas accetti"-Caldo record non molla l'Italia, 18 città da bollino rosso oggi e domani-Ucraina, primo colloquio Putin-Macron dopo 3 anni. Stop Usa a missili per Kiev-Ronnie Coleman ricoverato, la leggenda del body building "in condizioni complesse"-Real Madrid-Juve 1-0, bianconeri eliminati negli ottavi del Mondiale per club-Alice Neri, a tre anni dalla sua morte sabato i funerali nel Modenese-Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 1 luglio-Terrorismo, ok Corte Suprema Argentina a estradizione ex Br Bertulazzi in Italia-Roma, bus in fiamme sulla Prenestina: vetri rotti e facciata annerita-Wimbledon, Zverev flop: battuto da Rinderknech al primo turno-Roma, 27enne ucciso a coltellate sulla Colombo: fermato un ragazzo-A Ostia spiagge libere senza bagni, l'allarme degli igienisti. L'ordine dei medici: "Tante segnalazioni anche a noi"-Ucraina, telefonata di oltre due ore Macron-Putin: servono cessate il fuoco e negoziati-Infortunio sul set per Gabriel Garko, il video dall'ospedale sulla sedia a rotelle-Trump lancia il 'suo' profumo Victory 45-47: quasi 250 dollari a boccetta-Calderone (Assica): "Con dazi al 10% boom costi per aziende salumi, in 2025 atteso calo export in Usa'-Trump contro Powell (e viceversa): il cortocircuito dell'economia americana-Bambina cade da nave, padre si tuffa: salvati entrambi - Video-Emanuela Fanelli conduce Venezia 82: "Non sarò madrina, temevano mie battute sui battesimi"

Fermare le fabbriche per ridurre la contaminazione dell’aria

Condividi questo articolo:

In Cina, per combattere i crescenti livelli di inquinamento sono state chiuse il 40% delle fabbriche per un periodo di tempo

Come fermare l’inquinamento industriale in Cina? Secondo quanto riferito dai giornali, gli ispettori del Ministero dell’Ambiente del paese hanno sanzionato e inviato reprimende ai funzionari di oltre 80.000 fabbriche di 10 province nell’ultimo anno per poi prendere provvedimenti: una stima indica che circa il 40% delle fabbriche cinesi sono state almeno temporaneamente chiuse.

Mentre venivano effettuate le ispezioni a sorpresa, tutte le aree industriali venivano chiuse per brevi periodi; inoltre sono stati tagliati gas ed elettricità per scoprire quali aziende stavano rispettando le leggi ambientali del paese e quali no. Come conseguenza, alcune aziende hanno dovuto spostare la loro intera catena di produzione in Bangladesh o in India per tenere il passo con gli ordini. Insomma, una repressione che non si era mai vista, negli ultimi 20 anni.

L’avvocato ambientale di Shanghai, Peter Corne, ha detto che le emissioni sono ora monitorate in tempo reale e le tasse vengono incredibilmente aumentate per le fabbriche che scaricano più di quanto consentito dalla legge. Di fatto, quindi, la repressione non viene attuata dal Ministero dell’Ambiente – che si occupa solo del monitoraggio – ma dall’ufficio fiscale: una dinamica molto importante, a quanto ha riferito Corne a NPR, perché gli uffici fiscali del paese sono sostenuti da leggi rigorose che permettono un’applicazione seria ed aggressiva.

Chiaramente questi blocchi potrebbero avere delle conseguenze anche per noi, per tutto il mondo, perché coloro che acquistano da quelle fabbriche potrebbero risentire di prezzi più elevati, ma sinceramente, se la causa è quella di tentare di ridurre l’inquinamento in Cina, è un prezzo che si dovrebbe pagare molto volentieri.

Questo articolo è stato letto 48 volte.

Cina, inquinamento

Comments (15)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net