ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Fedez e Chiara Ferragni, addio anche sui social: non si seguono più su Instagram-Ucraina, Zelensky ha bisogno di rinforzi al fronte: stretta sugli ucraini all'estero-Gravina replica alla Lega e attacca Lotito-Caso 'Agenda', interrogazione Gasparri a Piantedosi: "Approfondire legami sinistra-Soros"-Tik Tok, Senato Usa approva legge per metterlo al bando: cosa succede ora-Venezia, pezzi di cemento cadono dal campanile di San Marco: avviati accertamenti-Scurati, già in ristampa suo ultimo libro per aumento richieste-Infortuni, Marmigi (Safety Expo): "Affrontare fenomeno a partire dalla cultura della sicurezza"-Doc acquisisce Muscoril da Sanofi, firmato accordo-Medicina, verso stop a numero chiuso: sì a testo base in Senato-"Lei è ebrea?", bufera su giornalista Rai per la domanda alla senatrice Ester Mieli-Avete perso lo scontrino? Ecco come far valere comunque la garanzia-Aviaria, tracce di virus nel latte pastorizzato: cosa significa e cosa sappiamo-Ascolti tv, Lazio-Juve su Canale 5 vince la prima serata-Gina Lollobrigida, l'ex factotum Piazzolla: "Non pago arretrati per mio figlio perché non lavoro"-Brigitte Bardot 'devastata dal dolore', in lutto per la morte del cane-Cassonetti, auto e bancomat a fuoco a Roma: probabile azione anarchici al Tuscolano-Migranti, Amnesty: "Mediterraneo rotta più pericolosa, timori su Italia e obblighi salvataggio"-Razzismo, rapporto Amnesty: "Preoccupazione per discorsi d’odio e discriminazioni"-Premierato, primo sì dalla Commissione Affari costituzionali del Senato

Desertificazione, se diminuiscono i suoli agricoli aumenta il pericolo

Condividi questo articolo:

Non pensate alle palme, ai beduini e alle scorpacciate, spesso cinematografiche, di datteri nelle oasi. Quando si parla di ‘desertificazione’ la cosa è molto più seria e il rischio è che arrivi anche in Italia

Non pensate alle palme, ai beduini e alle scorpacciate (spesso cinematografiche) di datteri nelle oasi. Quando si parla di “desertificazione” la cosa è molto più seria e ci si riferisce ai fenomeni di degradazione del suolo, come la perdita delle potenzialità agricole di un terreno. Un flagello che colpisce già molte aree del Terzo mondo, ma che potrebbe coinvolgere anche il territorio italiano.
 
 
 
Nessun allarmismo, per carità, almeno per ora. Ma bisogna stare attenti: i dati contenuti nel “Manifesto per la difesa del suolo”, realizzato dal Centro di Ricerca EuroSapienza, parlano chiaro: il 21,3 per cento del suolo italiano è a rischio, il 41,1 per cento nel Mezzogiorno. Le cause sono molteplici, ma tutte con un unico comune denominatore: la mancata cura del territorio e la riduzione delle zone della loro capacità di trattenere le acque.
 
 
 
Negli ultimi 10 anni la superficie agricola si è ridotta dell’11,7 per cento, mentre quella occupata dalle aziende del 32,2 per cento.
 
 
 
Se si va ancora indietro nel tempo, ad esempio negli ultimi 50 anni, vediamo come sia stato perso il 30 per cento della superficie agricola e il 63 per cento di quella occupata dalle aziende. Il fatto che l’Italia sia molto vulnerabile dal punto di vista della “desertificazione” deriva da due fattori: il 92 per cento del nostro territorio è considerato “rurale” e l’agricoltura è uno dei pilastri fondamentali della nostra economia. Meglio preservarlo, no?
 
 
 
Giacomo Gallo
 
Questo articolo è stato letto 13 volte.

agricoltura, desertificazione, suolo, terreni

Comments (7)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net