Vino, nel 2011 è calata la produzione. Ma migliora la qualità

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Lo scorso anno è stato prodotto meno vino, ma dei 40 milioni di ettolitri prodotti ben il 60% entrerà a far parte di una qualità superiore. Ecco come è andata la vendemmia del 2011

L’Italia è il Paese della qualità agroalimentare e, in ogni settore, continua a dimostrarlo. Perfino in un’annata (2011) in cui la quantità di vino prodotto è risultata di gran lunga inferiore a quello degli anni passati si riesce a trarre un bilancio più che positivo per l’immagine e l’affidabilità del Belpaese.

Perché? Perché è vero che di vino ne è stato ricavato meno (il 14% in calo rispetto al 2010), ma dei 40 milioni di ettolitri prodotti ben il 60% entrerà a far parte di una qualità superiore. Questo perché più della metà delle uve raccolte è stata destinata ad aziende vitivinicole che imbottigliano vini Docg, Doc e Igt. Vale a dire il meglio della produzione nostrana, riconosciuta dall’Unione europea in 517 occasioni con l’attribuzione della denominazione di qualità.

Naturalmente, il calo della produzione ha avuto l’effetto di veder la Francia superarci in quantità di produzione (Oltralpe si è arrivati a 50,2 milioni di ettolitri, con un aumento dell’11% rispetto allo scorso anno) ed è comparsa all’orizzonte anche la possibilità che ci superi la Spagna, essendo arrivata a una produzione nel 2011 di 39,9 milioni di ettolitri.

Il nostro vino, però, continua a registrare numeri eccezionali nel capitolo esportazioni: +25% nel 2011. È inutile, ne facciamo di meno, ma il bianco e il rosso di casa nostra restano sempre tra i migliori.

 

Giacomo Gallo

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