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Vino. Appassionati italiani divisi tra eccellenza e vendita diretta, a rischio la fascia media

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Acquisto diretto dal produttore o al supermercato per il vino da bere tutti i giorni, enoteca e bottiglie ‘ricercate’ per le occasioni speciali. Questa la ricerca di winenews e Vinitaly. A rischio la fascia media, nonostante le sue grandi potenzialita’

In italia, i tanti appassionati di vino sembrano destinati a dividersi tra ’vino da tavola’ e ’vino da favola’: disposti a spendere poco per le bottiglie dedicate al consumo quotidiano, che acquistano direttamente dal produttore o al supermercato, si rivolgono invece in enoteca per le bottiglie riservate alle occasioni speciali, per le quali pagano un prezzo decisamente piu’ alto. Ben il 71% degli amanti del buon bere opera infatti un netto distinguo nel proprio stile di consumo, separando il vino da bere tutti i giorni da quello da stappare in ricorrenze particolari, come cene con amici, ricorrenze e compleanni. E se il ’vino da tavola’ si acquista prevalentemente al supermercato (24%) e dal produttore (28%), per il ’vino da favola’ ci si rivolge soprattutto in enoteca (39%). Sono i risultati di un sondaggio realizzato da www.winenews.it e Vinitaly, tradizionale appuntamento enologico dal 7 all’11 aprile a Verona.
La variabile che distingue il vino da tavola e il vino da favola e’ principalmente il prezzo: per quello da ’tutti i giorni’ il 43% e’ disposto a spendere da 5 a 10 euro, il 27% fino a 5 euro, il 19% da 10 a 15 euro. Solo il 4% e’ disponibile a spendere da 15 a 20 euro, il 3% da 20 a 25 euro, il 3% da 25 a 30 euro e l’1% oltre 30 euro. Decisamente piu’ elevato il prezzo che gli amanti del buon bere sono disposti a spendere per una bottiglia destinata ad una ricorrenza particolare: il 20% e’ pronto a pagare oltre 50 euro, il 18% da 20 a 25 euro, il 17% da 15 a 20 euro, il 14% da 30 a 40 euro, l’11% da 25 a 30 euro, il 10% da 10 a 15 euro, l’8% da 40 a 50 euro, mentre solo il 2% e’ disponibile a spendere da 5 a 10 euro. Anche il luogo di acquisto cambia in base alla tipologia di vino: il 39% degli appassionati compra in enoteca, ma solo le bottiglie speciali.
Per il vino quotidiano si preferisce la grande distribuzione, ovvero supermercati e ipermercati (24%), oppure gli acquisti diretti dal produttore (28% delle risposte). Minime le percentuali di coloro che acquistano il vino su internet (6%), attraverso i Gruppi di acquisto solidale (2%) o alle aste (1%).
I risultati del sondaggio dimostrano che negli ultimi anni in Italia il consumo di vino di fascia media si sta assottigliando, fino quasi a scomparire. Anche a causa di una concorrenza globalizzata sempre piu’ aggressiva, il mercato si polarizza in due estremi, costituiti dai vini di alta fascia – grandi griffe e prezzi elevati – e dai cosiddetti ’entry level’, ovvero i vini quotidiani. Ma negli ultimi anni, complice la crisi, e’ aumentato in Italia il consumo di vino da tavola: semplice e gradevole, spesso venduto in brick o bottiglioni. All’altro estremo, il vino super-griffato, destinato a una cerchia ristretta di appassionati, o alle occasioni speciali. (VG/com)

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