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Il cartone ondulato: l’imballaggio per evitare lo spreco di cibo

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Nel cartone ondulato, la conservabilità dei prodotti ortofrutticoli è superiore del 20% che in altri tipi di packaging

 

L’imballaggio ideale? Quello in cartone ondulato. È questa infatti la scelta più virtuosa per diminuire gli sprechi e ridurre la ‘water footprint’, ovvero la nostra impronta idrica. Per realizzare un imballaggio si consumano 8 litri di acqua, un dato marginale, se si pensa che per una doccia di 5 minuti si consumano dai 75 ai 90 litri di acqua. A dirlo è uno studio dell’Università di Bologna e del Politecnico di Milano, promosso da Bestack, consorzio non profit di ricerca che riunisce a livello nazionale i produttori di imballaggi per ortofrutta in cartone ondulato, materiale naturale, rinnovabile e riciclabile.

Nel cartone ondulato le conservabilità dei prodotti ortofrutticoli è superiore del 20% che in altri tipi di packaging: il prodotto è quindi migliore e c’è più tempo per consumarlo. Ma non solo: oltre a diminuire lo spreco di cibo, il cartone ondulato fa risparmiare anche l’acqua. Cosa di non poco conto. ‘Oggi la crisi idrica non è più solo un’emergenza limitata alle regioni più povere del pianeta, ma è un problema globale che coinvolge sempre più aree del mondo – ha detto il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata – Per ridurre il più possibile l’impronta idrica del comparto ortofrutticolo è necessario innanzitutto avere una confezione che consenta di mantenere frutta e verdura nelle condizioni ottimali, al fine di evitare che esse diventino spazzatura’. 

gc

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