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Un oceano su Marte, poi scomparso

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In passato il pianeta rosso vantava una grande quantità di acqua, poi scomparsa

 

Su Marte esisteva un oceano. A testimoniarlo sono delle mappe della distribuzione atmosferica dell’acqua marziana, realizzate da un gruppo di ricercatori della NASA, guidati da Geronimo Villanueva. L’oceano vantava un volume d’acqua di almeno 20 milioni di chilometri cubi, superiore rispetto a quello dell’Oceano Artico qui sulla Terra, ma poi nel corso del tempo l’87% è finito nello spazio.

Lo studio sostiene che, da giovane, il pianeta avrebbe avuto abbastanza acqua da coprire l’intera superficie formando uno strato liquido profondo circa 137 metri. E se l’acqua ci fosse ancora, ora si sarebbe formato un oceano che avrebbe occupato quasi metà dell’emisfero nord, raggiungendo in alcune regioni delle profondità maggiori di qualche chilometro.

‘Il nostro studio fornisce una stima solida di quello che era il contenuto d’acqua su Marte’, spiega Villanova, autore principale dell’articolo pubblicato su Science. ‘Questo lavoro permette di comprendere meglio la storia evolutiva dell’acqua sul pianeta rosso’.

Le osservazioni condotte dai ricercatori si basano su una serie di misure dettagliate di due composti leggermente differenti dell’acqua presente nell’atmosfera marziana: uno è quello a noi familiare, cioè l’H2O, mentre l’altro è una forma isotopica (HDO, acqua pesante), in cui un atomo di idrogeno viene sostituito dalla versione più pesante chiamata deuterio. 

‘Il fatto che Marte abbia perso tanta acqua indica che il pianeta abbia ospitato per lunghi periodi condizioni favorevoli per lo sviluppo della vita’, sostiene Michael Mumma della NASA e co-autore dello studio.

Marte è possibile che abbia avuto ancora più acqua nel passato e che parte di essa sia successivamente finita sotto la superficie: le diverse ricerche hanno rivelato la presenza di una serie di microclimi e variazioni nel contenuto atmosferico dell’acqua nel corso del tempo, esse potrebbero fornire uno strumento di indagine utile per identificare potenziali bacini d’acqua nella superficie marziana. 

 

Stime più realistiche della distribuzione dei composti dell’acqua riferiti ad epoche attuali e più antiche potrebbero essere realizzate, ad esempio, dalla missione MAVEN della NASA in modo da definire meglio il contenuto d’acqua di Marte sia di oggi che del passato.

gc

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