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Le piante sono organismi consapevoli?

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Una ricerca racconta che le piante sembrano perdere coscienza quando vengono sedate

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista «Annals of Botany» racconta che gli anestetici riescono ad agire anche sulla flora, il che vuol dire che le piante sono molto più complesse di quello che potevamo immaginare. I ricercatori, infatti, hanno scoperto che le piante possono essere sedate – anche con gli stessi farmaci che di solito vengono usati sugli esseri umani durante gli interventi chirurgici.

È stato un team di scienziati provenienti da istituzioni della Germania, del Giappone, della Repubblica Ceca e dell’Italia ad esporre diverse piante a sostanze come l’etere e la lidocaina. Quello che hanno trovato, per esempio, è che le piante di piselli esposte al vapore dell’etere dietilico smettevano di muoversi e i loro viticci si arricciavano e che una Venere acchiappamosche non rispondeva agli stimoli paragonabili a quelli di un insetto che gli si muoveva intorno.
Le piante sembravano tornare alla vita solo quando l’anestesia si esauriva, quasi come se avessero ripreso conoscenza. E in effetti, in un certo senso, era proprio così.

Le membrane cellulari cambiano sotto anestesia, diventando più flessibili, per questo quelle di alcune delle cellule delle radici delle piante messe sotto anestesia avevano difficoltà a svolgere i loro compiti normalmente. Le membrane sono anche la chiave per il trasferimento di messaggi da una cellula all’altra attraverso l’elettricità e, siccome alcuni scienziati pensano che l’attività elettrica tra i neuroni contribuisca alla consapevolezza negli esseri umani, potremmo pensare che questo valga anche per le piante. Ma questo studio, per quanto interessante, non può davvero portarci a dire che le piante abbiano una coscienza o siano consapevoli, quello che può fare è quello che fa: portarci seriamente a riflettere su queste caratteristiche botaniche così simili alle nostre.

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anestetici, coscienza, piante

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