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Addio Ogm, la Basf abbandona gli organismi geneticamente modificati

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Gli europei non si fidano più dei prodotti Ogm, così la multinazionale Basf dice addio ai organismi geneticamente modificati, sempre meno sulle nostre tavole patate giganti e arance ritoccate

 

Addio Ogm. Patate Ogm più grandi. Arance modificate più succose e a disposizione tutto l’anno. Peperoni “ritoccati” e più saporiti. No, non basta tutto questo a convincere i consumatori che gli organismi geneticamente modificati possono arrivare tranquillamente sulle nostre tavole. I cittadini vogliono sempre di più cose genuine, frutti della terra il più possibile naturali. Ed è così che si sta affermando sempre di più il prodotto biologico.

 

La partita tra Ogm e prodotti bio non si è ancora chiusa, ma i primi sono quasi stati sconfitti. Con conseguenze del tutto inattese. La Basf, multinazionale tedesca attiva anche nel campo delle soluzioni agricole Ogm (Organismi geneticamente modificati) ha deciso di abbandonare la strategia di vendita per gli Ogm a causa della crescente disaffezione degli europei verso questi cibi. Una decisione per alcuni versi storica, che dà effettivamente il segno della netta tendenza che soffia sul nostro Continente.

 

Vediamo qualche dato sulle coltivazioni Ogm in Europa: oggi sono rimasti solo 91.643 gli ettari coltivati nell’area Ue, mentre su un totale di 27 paesi della Ue, ricorda la Coldiretti, solo in 6 è stato coltivato mais Ogm (Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia, e Repubblica Ceca). Sono invece solo 450 gli ettari coltivati con patata “amflora” (più resistente ad alcuni agenti patogeni) da seme che è presente solo in tre paesi (Germania, Svezia e Repubblica Ceca). Gioiscono, manco a dirlo, le organizzazioni ambientaliste.

 

Giacomo Gallo

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