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Raccolti che necessitano di meno acqua

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Una semplice modifica genetica produce raccolti che hanno bisogno del 25% di acqua in meno

Gli scienziati hanno scoperto che una semplice modifica genetica può portare a colture che necessitano fino al 25% in meno di acqua rispetto alle piante non modificate geneticamente, stante i parametri di produzione di una stessa resa. 

Un team internazionale guidato dagli scienziati della University of Illinois ha identificato una proteina specifica chiamata Photosystem II Subunit S (PsbS), che può essere modificata per incoraggiare una pianta a chiudere parzialmente i suoi stomi, ovvero i piccoli pori che facilitano lo scambio di gas tra le piante e il loro ambiente.

Gli scienziati hanno ipotizzato che la chiusura degli stomi consentirebbe alle piante di trattenere più acqua senza sacrificare il loro fabbisogno di biossido di carbonio, la cui concentrazione atmosferica è aumentata del 25%, in meno di un secolo – l’evoluzione non è stata capace di tenere dietro a questo aumento.
Intanto che il mondo si adatta ai cambiamenti climatici, colture con meno necessità idrica potrebbero essere davvero un punto di svolta. Approssimativamente il 90% del fabbisogno mondiale di acqua dolce viene utilizzato per scopi agricoli. Man mano che le popolazioni crescono e le risorse vengono indebolite, avere delle piante più efficienti e più autosufficienti potrebbe essere uno strumento semplice ma efficace per sostenere la vite delle comunità.

Il gruppo di ricerca ha pubblicato uno studio sulla rivista «Science» in cui ha raccontato i risultati positivi ottenuti grazie alla modifica genetica di una pianta di tabacco e annunciando che il loro prossimo passo è quello di fare lo stesso per le colture alimentari.

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acqua, agricoltura, coltivazioni, genetica, geni, modificazione genetica, raccolti, ricerca

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