L’estremizzazione della caccia in Alaska

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L’amministrazione di Trump vuole permettere l’uso di metodi cruenti nella caccia nell’estremo nordoccidentale del continente

Il governo degli Stati Uniti, guidato da Donald Trump, sta cercando di modificare i regolamenti di caccia per le riserve nazionali in Alaska: i cambiamenti, che sono stati recentemente annunciati, annullerebbero le regole varate nell’era di Obama, che vietano i metodi di caccia descritti dal Sierra Club come crudeli ed estremi – ricordiamo che il Sierra Club è la più grande e antica associazione ambientalista del continente nordamericano. 

Queste «nuovi» metodi permetteranno di addormentare gli orsi con il cibo, sparare ai cuccioli di lupo e di orso scovandoli fin dentro le loro tane, sparare agli animali dalle barche, dalle motoslitte e dagli aeroplani, usare esche e veleni.

Il National Park Service (NPS) ha annunciato la proposta dicendo che avrebbe rigettato le disposizioni normative del 2015 che vietavano le pratiche di caccia che l’Alaska consente sulle terre statali. La loro proposta riguarderebbe le riserve nazionali ma non i parchi nazionali.
La stampa statunitense ha riferito che l’aumento dei diritti di caccia nelle terre federali è sempre stato tra le priorità del segretario degli Interni Ryan Zinke che vorrebbe permettere l’espansione della caccia ricreativa.

Fino al 23 luglio, per i cittadini americani sarà possibile commentare la proposta sul sito web Regulations.gov, esprimendo la propria opinione riguardo a questa possibilità di modifica delle tecniche di caccia che, secondo gli ambientalisti, potrebbe minare la gestione della fauna selvatica necessaria per poterne garantire la conservazione.

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Alaska, caccia

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