Olio d’oliva, l’Italia alla conquista del mercato americano

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Il Nostro Paese è già il primo paese fornitore di olio extra vergine negli Usa, ma il mercato è enorme e offre grandissime possibilità di sviluppo, bisogna puntare sempre più in alto

La promozione all’estero dei prodotti “made in Italy” è uno dei capisaldi della politica commerciale del nostro Paese. Tutti sanno che da noi si mangia bene e che i prodotti che arrivano sulle nostre tavole sono di prima qualità, frutto di un’attenta e rigorosa filiera produttiva. L’olio di oliva è uno di quegli alimenti buoni e che fanno bene.

Per questo l’Unione europea, qualche mese fa, ha lanciato un bando per la sua promozione nei Paesi dell’Ue che non ne sono abituati al consumo. Ma il progetto assegnato ad Unaprol, il consorzio olivicolo italiano, è sbarcato anche negli Stati Uniti d’America, dove le potenzialità di sviluppo del mercato sono enormi. L’Italia, per ora, è il primo paese fornitore di olio extra vergine negli Usa e detiene il 53% della quota di mercato, pari ad oltre 500 milioni di dollari. Si può puntare però più in alto.

Negli Stati Uniti si importano oltre 180 mila tonnellate di oli di oliva vergini l’anno che, con altri di categoria inferiore movimentano un mercato che vale 1 miliardo di dollari. Se pensiamo che sono 305 milioni gli abitanti che oggi consumano meno di 1 litro a testa di extra vergine l’anno, gli Usa rappresentano una grande opportunità per le imprese dell’alta qualità. Fare marketing e promuovere i cibi sani, un connubio perfetto.

Giacomo Gallo

 

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