Barilla e Plasmon. E’ scontro sulla pubblicita’ comparativa

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Genuinità dei prodotti e salute dei consumatori, soprattutto dei bambini, al centro di una pubblicità comparativa Plasmon che mette a confronto i propri prodotti con quelli Barilla. L’azienda emiliana risponde ad Ecoseven: campagna ingannevole e scorretta, punta a spaventare i genitori, che continuano a fidarsi di noi

E’ guerra senza esclusione di colpi tra Plasmon e Barilla, con accuse reciproche e qualche “tiro mancino” nella comunicazione e nella pubblicità. Casus belli una pubblicità comparativa Plasmon, secondo la quale i prodotti Barilla non sarebbero poi così adatti ai bambini.

La pubblicità comparativa esiste da circa 15 anni, ma fino a questo momento (almeno in Italia) ne avevano fatto uso solo le compagnie telefoniche per dimostrare quanto una tariffa fosse più conviente dell’altra.

Non appena questa abitudine ha varcato i confini di una comunicazione pubblicitaria che si era – tutto sommato – abituata, è scoppiata la querelle. Anche perchè, dietro i numeri e le tabelle comparative sciorinate da Plasmon, le accuse sono pesanti, e sono di quelle per le quali un sospetto è già condanna, visto che si parla della salute dei consumatori. Soprattutto dei più piccoli.

Tutto comincia con una pagina sui quotidiani che mette a confronto il contenuto di pesticidi e micotossine in due prodotti, uno Plasmon, società che firma la campagna, l’altro Barilla. La conclusione (a dire il vero piuttosto aleatoria) parla dei diversi livelli di pesticidi negli alimenti destinati agli adulti ed a quelli destinati ai bambini.

Un confronto fuorviante, ribattedecisi l’ufficio stampa Barilla, interpellato da ECOSEVEN.NET: si mettono a confronto valori per loro natura relativi (concentrazioni di pesticidi nei prodotti alimentari), ma li si presentano in valore assoluto. Con un unico effetto: spaventare senza informare. Una comunicazione che Barilla non teme di definire “eticamente inaccettabile”.

“Inoltre – spiegano ad ECOSEVEN.NET dall’azienda Emiliana – si fa passare come specificatamente destinato ai bambini al di sotto dei tre anni un prodotto che non lo è. I nostro prodotti sono sani e genuini, rispettano leggi strigenti che sono le stesse che riguardano alimenti freschi e confezionati, dalla frutta al pane”.

Dal canto suo la Plasmon, per bocca del direttore della comunicazione Antonio Maria Calzolari, spiega che la campagna è mirata a mettere in guardia dai rischi quei genitori che hanno iniziato ad utilizzare per i più piccoli (bambini fino ai 3 anni) alimenti per adulti. “Una campagna di informazione e sensibilizzazione a mezzo stampa e web rivolta a tutte le mamme e i papà per colmare un evidente deficit informativo", che fa leva sul programma “Oasi Plasmon”, pensata per garantire la salubrità di materie prime e prodotti per bambini.

Come spesso accade in questi casi, a difendere il consumatore ci sono le regole, particolarmente rigide in materia di alimentazione per la prima infanzia, e rispettate da entrambi in marchi in guerra.

(Valerio Giardinelli)

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